Questa volta la via ci è stata richiesta da Vinicio è una strada che si trova a Firenze, ed è Via Benedetto Varchi.
Benedetto Varchi nacque a Firenze nel 1503 anche se la famiglia di suo padre era originaria di Montevarchi. Ricevette da subito una formazione umanistica, ma a 18 anni andò a studiare giurisprudenza all´università di Pisa diventando notaio. Professione che esercitò per pochissimo tempo, preferendo invece dedicarsi alle lettere.
Quando il padre morì ottenne una notevole sostanza che utilizzò per istruirsi nel provenzale e nel greco. Repubblicano si unì agli Strozzi e dovette fuggire da Firenze, errando tra Venezia, Padova e Bologna.
Dato fondo a tutte le sue sostanze, nel 1543 fu richiamato a Firenze dal duca Cosimo I de´ Medici per scrivere le ´Storia Fiorentina´. Il Varchi accettò e Cosimo gli dette, oltre a diversi incarichi onorifici, anche villa La Topaia.
C´è da dire che nella sua ´Storia Fiorentina´ mantenne sempre un´equità di giudizio, evitando le lodi di Cosimo, che gliel´aveva commissionata e facendo un´accurata descrizione degli eventi di quegli anni.
Varchi commentò Dante e Petrarca all´Accademia Fiorentina e fu un grande sostenitore del fiorentino parlato da utilizzare come lingua di riferimento. Varchi considerava la lingua parlata addirittura superiore a quella scritta, perchè da quella gli autori dovevano prendere spunto.
Benedetto rilanciò il primato letterario e linguistico di Firenze nel dialogo ´L´Ercolano´.
Tra le sue opere: Sonetti (1555-57), Capitoli, Canti carnascialeschi, egloghe, versi latini, Orazioni, e una commedia, La suocera (1569).
Benedetto Varchi negli ultimi anni della sua vita fu ordinato sacerdote, morì a Firenze nel 1565.
Sara Aldobrandi
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