La via di questa settimana ci è stata chiesta da Lisa e si trova a Grassina, è Via Abebe Bikila. Una delle pochissime strade dedicate a un´atleta.
Abebe Bikila nacque a Jirou in Etiopia nel 1932, a diciassette anni fu arruolato nella guardia del Negus e da lì cominciò la sua carriera sportiva.
Dopo essere stato allenato da un´etiope, si occupò della sua preparazione fisica e lo avviò alla maratona il responsabile della Croce Rossa in Etiopia, lo svedese Oni Niskanen.
Si qualificò per l´Olimpiade di Roma del 1960 con una gara ad Addis Abeba a un´altitudine di 2.400 metri in cui ottenne il ragguardevole tempo di 2h 21′ 23″.
L´allenatore allora lo fece provare a correre senza scarpe e ridusse di più di un minuto il suo tempo di percorrenza.
Quando arrivò a Roma gareggiò nella maratona senza scarpe e non ebbe alcuna difficoltà, visto l´allenamento in altura, a stare dietro al marocchino Abdesseledem ben Rhad che superò al quarantunesimo chilometro arrivando al traguardo in 2h 15′ 16,2″, record olimpico e miglior prestazione mondiale sulla distanza, con un distacco di 100 metri su Rhadi.
Si ripetè alle Olimpiadi di Tokyo, quattro anni dopo, primo in assoluto a vincere per due volte di fila la medaglia d´oro della maratona, con un altro record, ma questa volta, con le scarpe in 2h 12′11,2″.
Nel 1968 partecipò alla maratona di Città del Messico ma un grave infortunio muscolare lo costrinse al ritiro.
Purtroppo questa fu l´ultima maratona della sua vita perchè nel 1969 rimase paralizzato dopo un incidente stradale che gli causò la rottura di alcune vertebre.
L´imperatore d´Etiopia Hailé Selassié lo fece andare fino a Londra per cercare di salvargli la carriera, ma le lesioni erano troppo gravi.
Morì nel 1973 per emorragia cerebrale all´ospedale di Addis Abeba.
Gli furono tributati funerali solenni alla presenza dell´imperatore e con un soldato che portava davanti al feretro le due medaglie d´oro vinte alle Olimpiadi.
Sara Aldobrandi
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