Provvedimento di conclusione delle indagini preliminari, condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Firenze, con contestuale avviso di garanzia emesso dalla Procura della Repubblica del capoluogo toscano, è stato emesso nei giorni scorsi nei confronti di uomo di origine polacca di 26 anni, residente in Germania, già noto alle Forze di Polizia, per il reato di tentata truffa aggravata in concorso e furto aggravato commessi a Firenze ai danni di una 92enne.
Il 22 settembre 2020, la vittima era stata contattata al telefono, intorno all’ora di pranzo, da una donna, la quale si era finta una lontana parente e le comunicava che la nipote dell’anziana aveva contratto il Covid 19.
Al telefono la donna ha poi passato alla vittima un uomo, il quale, qualificandosi medico, le rappresentava che la nipote aveva bisogno di cure urgenti e costose, chiedendole altresì quanti soldi potesse racimolare e consegnargli nell’immediatezza per coprire le spese.
La vittima, di getto, rispondeva di avere 1.000 euro in contanti e altri preziosi e, poco dopo, riceveva la visita di un uomo, presunto collaboratore del medico, incaricato del ritiro del denaro e dei beni. L’anziana, che lo ha ricevuto nell’androne del palazzo, si è però insospettita e ha deciso di non consegnargli nulla. Nell’atto di rientrare nella propria abitazione, alla donna è caduta per caso l’intera somma di denaro, che l’uomo raccoglieva repentinamente per poi fuggire.
Ascoltata la vittima dalla Polizia, sono iniziate subito le indagini della Squadra Mobile di Firenze - Sezione Reati contro il patrimonio.
Sentiti i testimoni, gli investigatori sono risaliti all’albergo dove alloggiava l’indagato, luogo che tuttavia aveva già lasciato subito dopo il fatto.
Ulteriori attività della Squadra Mobile hanno consentito di verificare come l’indagato si trovasse a Firenze proprio nei giorni in cui è stato commesso il reato, per poi spostarsi in altre Regioni del Nord Italia.
Tramite una fitta analisi documentale e scambio investigativo con altri Uffici di Polizia, la presenza dell’uomo è stata attestata fuori dal territorio dello Stato e il provvedimento notificato al suo difensore.
Gli inquirenti non escludono che possa essere coinvolto in analoghi reati.
16/01/21
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