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QUERELLE SULLO STADIO FRANCHI
QUERELLE SULLO STADIO FRANCHI
Nardella: ´Nessuno ha detto niente nel 90´

La vicenda dello stadio Franchi sta diventando a dir poco stucchevole. Da quando è emersa la volontà di apportare importanti modifiche all´impianto da parte di Commisso, con l´avallo del Comune di Firenze, sembra che il mondo della intellighenzia mondiale non pensi che allo stadio di Firenze.

Archistar mobilitate e giornali, statunitensi e tedeschi, che sottoscrivono appelli per salvare il vecchio stadio Berta, oggi Artemio Franchi. Ovviamente dimenticandosi che lo stadio è sì un monumento, ma è soprattutto un luogo in cui si va a vedere le partite e che ultimamente ha mostrato tutti gli anni che ha, dimostrandosi anche pericoloso per chi dovrà frequentarlo in futuro.

Così il sindaco di Firenze, a cui spetterà la manutenzione se non si realizzerà il progetto di Commisso, ha preso carta e penna e ha risposto a coloro che sono intervenuti in questa querelle.

"Ho letto con interesse la lettera firmata da importanti architetti sullo stadio Artemio Franchi, che evidenzia ancora una volta la grande attenzione internazionale in generale per la città di Firenze e oggi in particolare per lo stadio progettato da Pier Luigi Nervi. Un’attenzione amplificata dalla stampa internazionale, dal New York Times alla Süddeutsche Zeitung. Non posso non rilevare che quella stessa attenzione è mancata quando lo stadio Franchi è stato fortemente modificato per i mondiali di calcio del 1990. Ma è evidente a tutti, anche agli stessi archistar, che un impianto sportivo - se non è adeguato ai tempi per funzionalità, agibilità e sostenibilità - perde la sua funzione originaria. Ho grande rispetto per gli illustri firmatari della lettera e credo sia importante ascoltare la comunità professionale e scientifica internazionale, cogliendo la disponibilità offerta. Come noto, siamo in attesa di una risposta del Ministero dei Beni Culturali per l’interpretazione corretta delle nuove norme e - per rispetto istituzionale - credo sia doveroso attendere quel parere. Desidero fin da ora invitare tutti i firmatari della lettera a una riunione in videoconferenza per un confronto aperto e, mi auguro, costruttivo. Attendo con impazienza un riscontro positivo a questo invito da parte di tutti loro".

Sara Aldobrandi


09/12/20

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