Passi avanti per dipanare il giallo di Sollicciano. Stamattina, dopo la ripulitura del terreno, è stata rinvenuta una quarta valigia, al cui interno ci sarebbero altri resti del corpo dell´uomo.
Nel frattempo però l´uomo, ritrovato smembrato nelle valigie già recuperate, ha un nome: è Shpetim Pasho, cinquantaquattrenne albanese, scomparso insieme alla moglie nel 2015.
La conferma dell´identità della vittima è arrivata grazie a un´impronta digitale analizzata dalla Sezione Impronte dei Ris di Roma.
Adesso resta da appurare definitivamente l´identità della donna trovata insieme a lui, ma per gli inquirenti ci sono pochi dubbi sul fatto che possa essere la moglie Teuta di 52 anni. Sarà il dna a dare la conferma ultima.
La scomparsa dei coniugi venne denunciata dalla figlia Dorina nel novembre del 2015, dopo che i suoi genitori erano stati circa un mese in Italia per venire a trovare i figli.
Ed è proprio su uno dei figli che si stanno concentrando le indagini, non perchè sia implicato nell´omicidio dei genitori, ma perchè in quel momento era detenuto nel carcere di Sollicciano per ragioni di droga, e l´efferato duplice delitto potrebbe essere stato un messaggio per lui. L´uomo al momento è irreperibile perchè latitante dal 2016, quando stava scontando ai domiciliari una pena per droga e ha fatto perdere le sue tracce.
Il medico legale che ha esaminato i resti della donna ha detto che sarebbe stata prima picchiata pesantemente e poi soffocata schiacciandole lo sterno.
Ora gli inquirenti si stanno concentrando sul movente del delitto per individuare i responsabili.
Sara Aldobrandi
16/12/20
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