Sono circa 8.000 i bambini e adolescenti toscani che sono risultati positivi al Coronavirus da inizio pandemia a oggi, senza che, per fortuna, vi siano stati decessi. Ma se il virus ha toccato sin qui l’1,5% circa degli under 18 toscani, i disagi per le misure di distanziamento hanno riguardato la totalità dei circa 550.000 bambini e adolescenti della nostra regione.
E’ stato questo il tema di fondo del convegno online dedicato alla tutela dei diritti di bambini e adolescenti ai tempi dellŽemergenza sanitaria; un evento organizzato da Regione Toscana e Istituto degli Innocenti in occasione della giornata internazionale dei diritti del fanciullo.
Il 20 novembre è infatti la data in cui, 31 anni fa è stata approvata la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia dall’Assemblea delle Nazioni Unite, che contiene a livello internazionale i principi cardine per la tutela, la protezione, il sostegno dei minori.
Nel corso della riflessione a più voci, aperta dall’assessora regionale all’istruzione Alessandra Nardini e conclusa dall’assessora alle politiche sociali Serena Spinelli, si è evidenziato come gli effetti della pandemia sugli under 18 siano stati meno significativi dal punto di vista sanitario, rispetto all’impatto sociale.
Se, sempre secondo i dati sanitari diffusi dall’Ars, agenzia regionale di sanità, in virtù delle recenti restrizioni sulla frequenza a scuola, è già in calo la curva dei contagi tra gli adolescenti, non si attenuano invece per i più giovani le difficoltà di socializzazione: “L’emergenza coronavirus – ha evidenziato Serena Spinelli - tocca severamente i bambini e i ragazzi, che vedono in gran parte interrotte le loro reti di relazioni sociali ed educative, spesso convertite in forma on-line e “a distanza”. Ma sappiamo bene quanto sia difficile da accettare, per un bambino o un ragazzo, il concetto di “distanziamento interpersonale”. A maggior ragione i periodi di isolamento e le conseguenze economiche di questa situazione hanno sin qui avuto ripercussioni negative sulle famiglie più fragili, più problematiche con ripercussioni inevitabili sui figli”. “Tutto questo – continua l’assessora - ci spinge a mobilitare tutte le energie possibili per essere vicini ai nostri ragazzi e sostenerli in questa prova particolarmente difficile. Devo dire che sin qui i nostri servizi hanno tenuto, non si sono fermati, anzi hanno saputo adattarsi alla nuova situazione, riuscendo a convertirsi anche in forme e modalità nuove per garantire il rispetto e la tutela dei diritti delle bambine e dei bambini, delle ragazze e dei ragazzi, ma anche a mantenere, anche a distanza, una presenza calda, accogliente, vicina. Ci tengo quindi a ringraziare tutti gli operatori dei servizi territoriali, gli uffici ed enti regionali coinvolti, per l’impegno costante e quotidiano; in un periodo estremamente complicato sono riusciti a dare un supporto e un servizio fondamentale per i nostri minori.”
“Crediamo che nessuna bambina, nessun bambino debba avere meno diritti e meno opportunità degli altri: per questa la Toscana in questi anni ha sempre investito economicamente e culturalmente sull’infanzia” ha evidenziato Alessandra Nardini .
“Questo impegno a garantire le stesse opportunità a tutti – ha continuato - è ancora più stringente ora, in una fase storica in cui la pandemia rischia di accentuare le disuguaglianze economiche, sociali e territoriali.”
“Siamo convinti che i servizi per l’infanzia costituiscano un preciso impegno politico per il futuro, un impegno che si traduce in opportunità per le bambine e i bambini, nel sostegno alle famiglie, nella attenzione alla conciliazione tempi di vita - tempi di lavoro”. “Non vogliamo mancare - ha concluso - a quella promessa fatta 31 anni fa che resta attualissima: anche in un momento difficile come questo non possiamo, non dobbiamo fare passi indietro sui diritti di nessuna persona e a maggior ragione sui diritti di bambine e bambini”.
20/11/20
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