Il cibo da asporto è nell´elenco dei "servizi essenziali" ma evidentemente nessuna tutela è giudicata "essenziale" per i ciclofattorini: non sono tutelati se lavorano e non sono tutelati se non lavorano.
A denunciare la situazione i ciclofattorini fiorentini insieme a Nidil Cgil Firenze, che hanno lanciato la campagna social #dimenticatidaConte attraverso la pagina fabebook "Firenze riders" per chiedere che il Governo garantisca un sussidio anche a loro.
Infatti l´indennità prevista nel Decreto Cura Italia è riservata solo a coloro che hanno una partita iva o una collaborazione coordinata e continuativa (cococo). La maggior parte dei ciclofattorini per volontà delle piattaforme invece lavora con una collaborazione occasionale anche se collabora da tempo, magari perchè, ironia della sorte, precedentemente avevano avuto proprio la cococo dismessa ormai da tutte le piattaforme.
Per molti di loro, come raccontano i cartelli della foto-campagna, questo lavoro rappresenta l´entrata principale per mantenere se stessi e in alcuni casi le proprie famiglie.
NIdiL Cgil ha chiesto e continua a chiedere che per questi lavoratori vengano attivate misure di sostegno al reddito, utili non solo ad affrontare evidenti cali di attività, ma anche nel caso in cui i ciclofattorini decidessero di fermarsi, visto che le società non si sono ancora fatte carico di consegnare i dispositivi di protezione individuale.
27/03/20
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