Dopo il restauro, curato dall´Opificio delle pietre dure e durato circa un anno, la statua di terracotta che raffigura una donna con bambino, realizzata nel 1929 da Ferrante Zambini (Reggio Emilia 1878 – Firenze 1949), è tornata oggi “a casa”, nella sede della Camera di commercio di Firenze, in piazza dei Giudici. L´opera d´arte, alta 65 centimetri, fa parte del patrimonio dell´Ente presieduto da Leonardo Bassilichi ed era stata parzialmente danneggiata nel febbraio del 2018, durante la fase di trasloco dai vecchi uffici di Por S.Maria, a causa di un imballaggio non adeguato. E´ stata riportata alla sua originale integrità dai tecnici dell´Opificio delle pietre dure e collocata di nuovo davanti alla sala della Giunta camerale, dove si trovava prima che iniziasse (nel 2013) la ristrutturazione dell´edificio.
Zambini fu allievo di Ciro Zironi e si trasferì a Firenze grazie a una “pensione di studio” concessagli dal Comune di Reggio Emilia. "Da allora - scrive di se stesso - in cospetto dei poemi della bellezza e del genio decorativo dell´arte toscana, rinvenni la mia vera vocazione. Frequentando con assiduità la Scuola libera del nudo, mi dedicai ai motivi di genere religioso e biblico. A mia insaputa alcuni miei lavori furono accolti in Gallerie di Germania e di Parigi: soltanto qualche anno dopo, con mia grande sorpresa, fui informato del fatto. Fu Allora (1918) che a cotesto proposito il pittore Giovanni Costelli scrisse un articolo sulla rivista "Fiorentina Nova" illustrando la mia arte".
La collezione d´arte della Camera di commercio di Firenze, sculture, quadri e litografie del XX e XIX secolo, firmate tra gli altri da Plinio Nomellini, Albert Muller, Ludovico Tommasi, Romeo Costelli e Primo Conti, comprende 84 opere (tutte conservate nella sede di Piazza dei Giudici) e ha un valore stimato complessivo di oltre 265mila euro.
06/08/19
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