Ci sono voluti 500 anni per scoprire che il filosofo e grande umanista Pico della Mirandola morì a soli 32 anni per avvelenamento da arsenico.
A scoprire che il celebre studioso fu, molto probabilmente vittima di un omicidio, un gruppo di ricercatori delle università di Pisa, Bologna, del Salento, di Valencia (Spagna), York (Gran Bretagna), del Max Planck Institute (Germania), insieme con gli esperti del Ris di Parma.
Sono stati analizzati: ossa, unghie, tessuti molli mummificati, vestiti, legno della cassa trovati nella sepoltura e conservati in un chiostro vicino alla basilica di San Marco. Questo ha permesso, prima di confermare l´identificazione dei resti e poi di rilevare la presenza di arsenico che avvalora l´ipotesi fatta da alcune fonti e documenti storici, cioè che Pico della Mirandola morì per avvelenamento e non per sifilide.
Pico della Mirandola era stato liberato dalla prigionia impostagli dal Papa, da Lorenzo il Magnifico, che lo prese sotto la sua protezione e lo ospitò dal 1488 a Fiesole, dove compose lo studioso realizzò le sue opere maggiori.
Sara Aldobrandi 15/11/18 |