Varato dalla giunta il Piano regionale di contrasto al gioco d´azzardo, con le modifiche e le integrazioni necessarie per avere l´ok del Ministero. E confermato il finanziamento di oltre tre milioni assegnato alla Toscana dal Ministero per la realizzazione delle azioni previste dal Piano. Tutto questo è contenuto in una delibera portata in giunta dall´assessore al diritto alla salute e al sociale Stefania Saccardi, e approvata nel corso della seduta di lunedì 9 luglio.
"In Toscana siamo da tempo impegnati in azioni di contrasto a tutti i tipi di dipendenza - dice l´assessore Stefania Saccardi - Quella dal gioco d´azzardo sta diventando sempre più preoccupante, perché coinvolge un numero crescente di persone di tutte le età, che si lasciano tentare dal gioco, fino a far diventare questa passione una vera patologia. Con questo piano abbiamo voluto mettere in campo azioni e iniziative a vari livelli - informazione, prevenzione, formazione, ricerca, monitoraggio -, molte rivolte ai giovani, per contrastare in maniera sempre più decisa ed efficace il gioco d´azzardo patologico".
Il Piano, che in realtà era stato approvato dalla giunta esattamente un anno fa ha avuto poi un percorso accidentato, come del resto i Piani varati da tutte le altre Regioni. Infatti, in seguito a un ricorso del Codacons, il Tar del Lazio aveva annullato gli atti di approvazione di tutti i Piani regionali disposti dal Ministero, e reso momentaneamente indisponibili le somme assegnate alle Regioni. In attuazione della sentenza del Tar del Lazio, il Ministero ha riavviato la procedura di approvazione di tutti i Piani regionali, che sono stati integralmente sottoposti a nuova valutazione da parte dell´Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d´azzardo. In quella sede il Piano della Toscana ha avuto valutazione positiva, con osservazioni relative alle procedure di selezione dei soggetti del privato sociale individuati come titolari di alcune azioni previste dal Piano stesso.
Il Ministero ha chiesto quindi alla Toscana di rimodulare il Piano, tenendo conto delle indicazioni dell´Osservatorio. La rimodulazione eseguita dalla Toscana ha riguardato: l´affidamento delle azioni di prevenzione di carattere regionale, precedentemente affidate a soggetti del privato sociale, ad Anci Toscana, che farà quindi la selezione e individuazione degli enti del terzo settore idonei ad attuare le azioni progettuali di prevenzione; l´estrapolazione dal Piano delle azioni sperimentali di cura e riabilitazione nelle strutture residenziali e semiresidenziali, in quanto interventi contenuti nei Lea (Livelli essenziali di assistenza), e quindi finanziabili con risorse del Fondo sanitario indistinto.
Per tutto il resto, il Piano è rimasto invariato. 11/07/18 |